5^ PUNTATA: IL VENTENNIO FASCISTA
Con l’avvento del regime fascista, a partire dalla marcia su Roma, si verifica un netto peggioramento delle già misere condizioni economiche della gente di San Lorenzo.
Ma non è solo questo … ciò che soprattutto viene compromesso è la dignità stessa dei lavoratori da poco conquistata e lo spirito di iniziativa e di sviluppo che avevano caratterizzato il primo dopoguerra.
Contemporaneamente il quartiere nel suo complesso stenta a mantenere la propria identità a causa di un processo di ricambio del vecchio tessuto sociale caratterizzato dall’arrivo di famiglie della piccola borghesia impiegatizia e di immigrati provenienti dal sud, intaccando l’omogeneità del quartiere dal punto di vista culturale e sociale.
La struttura produttiva viene duramente colpita dalla crisi degli anni trenta, la fitta rete di attività viene eliminata o completamente inibita, mancano iniziative specifiche per il quartiere finalizzate ad alleviare la situazione di particolare disagio … si ripiomba nell’indigenza e nell’illegalità.
Al contrario di quanto fatto in altri quartieri e in altre città italiane che presentavano similitudini con S.Lorenzo, il fascismo non svolge nel quartiere un opera di proselitismo; sembra disinteressarsi , sembra preferire una politica di progressivo abbandono ed emarginazione di una popolazione sfuggente ed eterogenea rispetto al mondo del lavoro, fortemente insofferente e nettamente ostile alle autorità.
Inizialmente non mancarono ribellioni estemporanee, rumorose, scollegate le une dalle altre, subito ridimensionate; col passare del tempo e con l’assestamento del regime nel quartiere gli atti di ribellione cedono il posto alla conservazione della memoria storica del quartiere.
La conservazione della memoria storica antifascista del quartiere induce a una presa di coscienza collettiva degli abitanti di S. Lorenzo come gruppo contrapposto al potere costituito e per questo perseguitato.
Fonte: ViviSanLorenzo.it