A rischio quasi 300 mila imprese e 1.9 milioni di posti di lavoro. Città turistiche in ginocchio

Sono quasi 300 mila le aziende a rischio chiusura e poco meno di due milioni di persone potrebbero perdere il lavoro. Sono i dati di uno studio della Cgia di Mestre che illustra l’andamento del fatturato medio 2020. I risultati vengono definiti impietosi. La crisi non ha alcuna pietà in particolare per le attività legate al turismo, allo svago e al benessere. Secondo la Cgia le agenzie diturismo viaggio e i tour operator hanno incassato il 73,2% in meno; attività artistiche, palestre, piscine, sale giochi, cinema e teatri -70%; alberghi e alloggi -53%; bar/ristoranti -34,7%; noleggio e leasing operativo -30,3%; commercio/riparazione di autoveicoli e motoveicoli -19,9%.
Dati drammatici che fanno rischiare la chiusura di 292 mila micro imprese che complessivamente danno lavoro a 1.9 milioni di addetti e producono un valore aggiunto che sfiora i 63 miliardi di euro. Sempre secondo la Cgia i settori più interessati sono il tessile, l’abbigliamento, la stampa, i mobili e l’edilizia. Nel settore dei servizi, invece, si distinguono le difficoltà della ristorazione, di alloggi e alberghi, commercio dell’auto e altri comparti come il commercio al dettaglio, il noleggio, i viaggi, il gioco e lo sport. “Non tutti questi operatori economici chiuderanno definitivamente i battenti – spiega Cgia – ma con lo sblocco dei licenziamenti previsto entro la fine del prossimo mese di marzo, molti degli addetti di queste attività rischiano di trovarsi senza un’occupazione regolare”.
Complessivamente la perdita di fatturato più importante riguarda il commercio all’ingrosso (-44,3 miliardi). Seguono il commercio e la riparazione auto e moto (-26,8 miliardi); bar e ristoranti (-21,3 miliardi); attività artistiche, palestre, sale giochi, cinema e teatri (-18,3 miliardi), il commercio al dettaglio (-18,2 miliardi), gli alberghi (-13,9 miliardi), le agenzie di viaggio e i tour operator (-9,3 miliardi). Lo studio spiega che la crisi è stata accusata in particolare dalle città d’arte.

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