Amazon nel mirino dell’Ue: aperta doppia procedura

PARS TODAY – Nov 11, 2020

4bvfcf6cd324f71rimr_800C450Bruxelles – L’Unione europea ha aperto un nuovo fronte nella battaglia con i giganti tecnologici americani. Ultima ad entrare nel mirino dell’antitrust Ue è il colosso dell’ecommerce Amazon.

L’Antitrust Ue contesta al gruppo di Jeff Bezos di avere due ruoli, quello di venditore diretto e quello di una piattaforma di vendite online per venditori terzi con i quali, tuttavia, è anche in concorrenza diretta. Nel dettaglio, “la Commissione accusa Amazon di utilizzare sistematicamente i dati di venditori indipendenti attivi sulla sua piattaforma a beneficio della propria attività di vendita al dettaglio”, spiega la nota diffusa da Bruxelles. Non solo. La Commissione ha anche aperto una seconda inchiesta nei confronti del colosso americano per “pratiche anticoncorrenziali riguardanti l’eventuale trattamento preferenziale delle offerte al dettaglio di Amazon e quelle dei venditori che utilizzano i servizi di consegna e trasporto del gruppo”.

Google al momento è la società più colpita dalle multe Ue. Entrata nel mirino della Commissione nel 2010, ha ricevuto finora multe pari a circa 8,2 miliardi di euro, sanzioni arrivate dopo tre indagini diverse. Nel 2018 Bruxelles ha imposto alla società un pagamento di 4,34 miliardi per abuso di posizione dominante del suo sistema operativo per smartphone Android. L’accusa era di aver imposto ai produttori di dispositivi l’obbligo di istallare il browser Chrome e Google Search come requisito essenziale per concedere le licenze del Play store, lo store online di applicazioni e contenuti multimediali.

Nel 2017 invece è stato chiesto il pagamento di 2,42 miliardi sempre per abuso di posizione dominante, ma questa volta sul suo servizio ‘Google Shop’.

Infine 1,49 miliardi sono stati chiesti nel 2019 per pratiche illegali su Google Adsense, la macchina che muove gli incassi pubblicitari online del colosso. E i problemi con l’Europa potrebbero non essere conclusi qui. Ad agosto la Commissione europea ha aperto un’indagine sulla proposta di acquisizione di Fitbit, l’azienda che produce dispositivi connessi per il fitness: il timore delle autorità europee è che questa acquisizione possa ulteriormente rafforzare il monopolio della pubblicità online di Big G.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *