Riceviamo e pubblichiamo la seguente testimonianza.

Spett. ADESSD,

Scrivo questa mia per sfogarmi, si ho bisogno di sfogarmi.

Dopo 15 anni di servizio, sacrifici e anche perché no soddisfazioni ci veniva riferito che a partire da Settembre 2018 bisognava lasciare l’appalto di lavoro ……

Complimenti, senza preavviso si allontana dall’appalto un’azienda che per tanti anni ha reso un servizio proficuo e onorevole, pieno di alti e bassi ma sempre nel rispetto della condivisione con il committente.

Carico e Scarico, movimentazione merce di ogni genere e natura, impegno per lavorare in sicurezza e con grandi quantitativi di merce che, in determinati periodi, rendevano difficoltoso il tutto.

Siamo stati trattati come carne da macello, agli ordini di un committente tritacarne, tanti infortuni, tante schiene spezzate, ma il comune denominatore del committente è sempre stato lavorare senza mai alzare la testa anteponendo il profitto all’uomo. Mi prendo le mie responsabilità dicendo che il committente ha leso la dignità di noi lavoratori.

In quei lunghi anni abbiamo dato dimostrazione di affidabilità, dimostrato di gestire le risorse umane in modo encomiabile senza avere alcuna soddisfazione morale.

Forse il committente ha avuto paura della nostra capacità continua di migliorarci per alleggerire la pressione sul lavoro.

Sono rimasto molto male il giorno del cambio appalto quando all’interno di un ufficio di una Istituzione Pubblica, viene chiesta da un nostro collega la motivazione per cui veniva tolto l’appalto.

 La risposta da parte di un Funzionario Pubblico è sconcertante…”Non è questo il luogo né il momento!”

Complimenti per averci fatto perdere tutte le nostre certezze.

Ho scritto per sfogarmi, ma ho scritto anche per cercare di avere un po’ di Giustizia.

 E’ stata lesa la nostra dignità di lavoratori e quindi spero che questa mia testimonianza possa essere letta, ma soprattutto considerata come l’ho vissuta io e cioè “un’ingiustizia sociale.”

Vi chiedo che questa lettera venga divulgata senza mettere il mio nome per tutelare la mia posizione di lavoratore precario.

Lettera firmata

Protocollo di riferimento 01/2020

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