Le cooperative spurie. Sono la conseguenza di uno stato indifferente.

 

Castelfrigo: protesta contro 127 licenziamenti

Nel nostro Paese abbiamo un vero e proprio esercito di lavoratori sfruttati nelle false imprese: sono circa 3,5 milioni secondo dati Istat/Censis, 100.000 dei quali nelle false cooperative. I numeri dimostrano come lo sfruttamento del lavoro e la mortificazione della dignità delle persone siano ampiamente diffusi nel sistema impresa Italia e che ci sia molta strada da fare nel controllo e nelle misure di contrasto, ma soprattutto nella cultura e nel rispetto della legalità.

 

Però cari amici se ci sono false cooperative e false imprese pronte a offrire servizi sottopagando i lavoratori è altrettanto vero che ci sono committenti pronti a far lavorare queste imprese che competono grazie all’illegalità e non alle capacità imprenditoriali. E tutto questo avviene grazie ad uno Stato inesistente. Le cooperative spurie sono, in larga parte, una conseguenza della latitanza dello Stato. In alcuni casi addirittura le istiga la struttura pubblica quando promuove Bandi al massimo ribasso selvaggio.

Ma tra i “ promotori” di buona parte di Cooperative false, soprattutto nel nostro settore, ci sono i leader del mercato. Da loro parte la filiera del drenaggio del valore economico del servizio e di passaggio in passaggio all’ultimo operatore resta la lisca del pesce- ovvero una tariffa scannata. E li si scaricano tutte le contraddizioni ( sfruttamento, assenza di tutela e sicurezza, elusioni, evasioni del dovuto allo Stato) …..ma è così difficile smascherare questa filiera infernale?

Anche nella stessa battaglia contro le false cooperative questo aspetto determinante non è venuto fuori, non si è colpito alla radice lasciando a questi grandi Operatori una sorta di impunità e scaricando le cause su chi è vittima del mercato.

36

Forse è il momento di un ripensamento di strategia in questa importante lotta, forse va aggiustato il tiro, forse alle Istituzioni preposte va sollecitato uno sguardo diverso al fenomeno.

Ci sono molti che denunciano e combattono da anni il fenomeno delle false cooperative che danneggiano enormemente nell’immagine e negli aspetti economici, si perché estromettono chi opera nella legalità.

Vedete, le false cooperative determinano una perdita netta, in termini fiscali e previdenziali per le casse dello Stato, di oltre 750 milioni di euro l’anno!

In Italia le 80.000 cooperative attive danno lavoro a oltre 1.300.000 persone. Il resto sono spesso cooperative apri e chiudi che cambiano denominazione e sede legale; ne conosciamo diverse. Nascono di notte negli studi dei professionisti per poi far perdere le loro tracce. I 100.000 lavoratori che operano, all’interno delle cooperative di facchinaggio, logistica, movimentazione merci, servizi sociali, in un limbo non monitorato, senza tutele o con garanzie parziali determinano una perdita netta per le casse dello Stato.

Ma, cari amici, oltre al danno economico, c’è soprattutto quello di immagine e di mortificazione del lavoratore. Se ci pensate bene le oltre 4 mila cooperative che operano legalmente, corrono il rischio di morire di legalità a causa della concorrenza sleale di cooperative e imprese che agiscono nel sommerso eludendo il fisco e quindi diventando concorrenti imbattibili per le strutture che invece agiscono a norma di legge. Ma secondo voi uno Stato civile può permettere questo?

Ci sono moltissimi casi di false cooperative che hanno vita breve e vengono costituite ad hoc per eludere ogni controllo. E sono ancora più numerose le Srl e le Spa che traggono vantaggio competitivo aggirando le regole. È la moneta cattiva che scaccia la buona. Questo tipo di dumping è la peggiore concorrenza sleale che esista sul mercato. Stringere i controlli, colpire con durezza chi sgarra, tutelare i lavoratori sono un obbligo. Una battaglia di legalità, ma soprattutto di civiltà!!!

 

Io credo che il lavoro è bene che ci sia ma bisogna puntare a creare lavoro di qualità, ovvero ci devono essere dignità e diritti. Il mondo del lavoro è cambiato e bisogna iniziare ad adeguarsi e rinnovare la legislazione per quanto riguarda questo campo. I diritti devono essere però la cosa su cui puntare maggiormente, in questo mondo sempre più globalizzato e liberalizzato. Bisogna sempre di più sostenere i lavoratori più deboli e che non possono difendersi.

E’ straziante vedere come in un Paese dichiarato civile come il nostro si verifichino ancora situazioni del genere. E’ vergognoso come i diritti dei lavoratori oramai siano calpestati e come bisogna arrivare sempre dopo a mettere toppe invece di prevenire fenomeni di questo tipo. Spero che tutto questo abbia fine!!

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *