Amazon, sciopero anche a Parma: “Ritmi di lavoro insostenibili”

L’azienda ribatte: “Salari competitivi tra i più alti del settore, benefit e ottime opportunità di crescita professionale”.

È in corso anche a Parma il primo sciopero in Italia dei lavoratori di Amazon.

La protesta è stata proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti che invocano migliori condizioni di lavoro per il personale.

Davanti alla sede del nuovo magazzino in via Diesel, nella zona d via Burla, i lavoratori hanno manifestato con bandiere e striscioni e sono stati bloccati i furgoni in uscita dall’azienda.

Giorgia Armani, Filt Cgil Parma: “Scioperiamo perché le trattative che avevamo iniziato con la Assoespressi e Amazon si sono bruscamente interrotte, specialmente con la prima, che è l’associazione datoriale che rappresenta tutte le aziende che lavorano in appalto per Amazon e si occupano di consegna. Si sono interrotte perché, se formalmente rispettano quello che prevedono le norme e hanno accettato di incontrare le organizzazioni sindacali, in realtà al tavolo di lavoro non accettano mai un confronto reale, e non ascoltano le necessità ed esigenze dei lavoratori. Chiediamo di discutere dei carichi di lavoro, degli orari dei turni che aumentano, costringendo i lavoratori a ritmi serrati che non solo mettono a rischio la loro salute ma mettono in pericolo anche gli altri cittadini perché lavorano guidando per le strade delle città”.

“Chiediamo – prosegue Armani – una riduzione degli orari di lavoro, una adeguata retribuzione e premi di risultato ma soprattutto un ampliamento della clausola sociale prevista dal contratto nazionale applicato. I lavoratori assunti in appalto non sono realmente in appalto, lavorano con contratti di trasporto e queste clausole sono di solito improntate sui cambi appalto: noi vorremmo una garanzia in più su questo tema. Altra cosa importante che non viene rispettata è la percentuale, prevista dalle norme interinali, sul numero di dipendenti a tempo indeterminato”.

Michele Franco della Fit – Cisl aggiunge: “Manifestiamo contro tutta Amazon e la sua filiera. Lo sciopero di oggi è il primo a livello nazionale ed è segno evidente di un malessere generale. L’azienda deve capire che i lavoratori non sono pacchi, ma esseri umani che hanno bisogno di stabilità. Deve smetterla di continuare a far lavorare con carichi e orari assurdi. Hanno diritto a un futuro, non possono continuare con questa precarietà”.

Massimo Lobello Rsa Cgil Parma: “C’è malcontento per i carichi di lavoro, anche alla domenica, e per quello che riguarda le franchigie” dei dipendenti dei fornitori. “I ritmi sono insostenibili a livello umano. Non abbiamo alcun diritto, ci trattano come muli da soma”.

La pandemia ha spinto in alto il fatturato del colosso ma secondo i sindacati alla crescita dei profitti non è corrisposto un adeguato miglioramento delle condizioni lavorative.

Per cui le richieste sul tavolo sono numerose: verifica dei carichi di lavoro, contrattazione dei turni, corretto inquadramento professionale del personale, riduzione dell’orario di lavoro dei driver, buoni pasto, stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali, continuità occupazionale e stop a turnover esasperato.

Da parte sua Amazon, in una nota della country manager Mariangela Marseglia rivolta ai clienti, ribatte: “Il nostro impegno nei confronti dei nostri dipendenti non si ferma. Continueremo ad assicurarci che tutto il nostro personale sia adeguatamente protetto, monitoriamo i cambiamenti e aggiorniamo costantemente le misure preventive giorno per giorno. Offriamo test gratuiti e supporteremo in tutti i modi il piano di vaccinazione, appena sarà possibile, per far sì che ogni persona che frequenti i nostri siti venga adeguatamente assistita”.

“I fatti sono che noi mettiamo al primo posto i nostri dipendenti e quelli dei fornitori terzi offrendo loro un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo, con salari competitivi tra i più alti del settore, benefit e ottime opportunità di crescita professionale. Usiamo le più avanzate tecnologie e le mettiamo al servizio dei nostri lavoratori e fornitori per migliorare la sicurezza sul lavoro e semplificarlo”.

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